Abbiamo già parlato ampiamente di trasformazione digitale, ma per noi non è mai abbastanza.
Negli ultimi anni, il modo in cui le aziende interagiscono tra loro e con i propri fornitori e clienti è cambiato radicalmente.
La trasformazione digitale ha portato alla nascita di nuovi canali di comunicazione e di vendita, che hanno reso possibile la creazione di relazioni sempre più immediate e personalizzate.
E’ di questo che si è parlato durante il Netcomm Forum, l'evento più importante in Italia dedicato al B2B Commerce, che si è tenuto questa settimana a Milano, e che ha riunito esperti e appassionati del settore per discutere delle ultime tendenze e sfide che affronta il commercio elettronico tra imprese.
In Italia, il B2B Commerce rappresenta una parte sempre più significativa del commercio elettronico complessivo. Secondo il Rapporto Netcomm sul Commercio Elettronico B2B, il settore ha registrato una crescita del 30% rispetto al 2021, raggiungendo un valore di 119 miliardi di euro. Inoltre, il 61% delle imprese italiane ha iniziato un’attività eCommerce B2B con proprio sito o su marketplace.
Altri dati alla mano dall’Osservatorio B2B Digital Commerce di Netcomm - rapporto tra imprese che interpella 400 imprese con fatturato sopra i 2 milioni di euro:
- L’utilizzo del Marketplace dei servizi (finanziari, e di natura logistica), si afferma come trend emergente, e punta ad una totale digitalizzazione dei più vecchi sistemi di gestione fornitori o clienti.
- Le transazioni eCommerce B2B hanno raggiunto una quota pari al 21% e le transazioni dei Marketplace B2B sono cresciute del 50% rispetto al 2021.
Altre ricerche dell’Osservatorio suddividono le aziende intervistate in base ai loro livelli di presenza nel digitale, che vanno da quelle Heavy Digital (pesantemente digitali) fino alle No digital, passando per le “eCommerce oriented”.
Andando con ordine, gli Heavy Digital, sono il 27%, e hanno già attivato in modo strutturato processi e servizi per i canali digitali.
Si passa poi agli eCommerce Oriented, che sono la maggioranza, il 34%. Tra questi, molti sono approdati al B2B con l’inizio della pandemia. I loro obiettivi sono: ampliare il proprio mercato in nuove aree geografiche e migliorare il servizio offerto ai clienti.
I Light digital, sono una quota decisamente inferiore, 14%, e si tratta di aziende che stanno muovendo i primi passi.
Infine, le No Digital: per loro nessun processo di digitalizzazione è in corso, sono il 25%, per quasi la metà di queste (40%), il canale eCommerce è escluso anche per il futuro. I motivi di tale refrattarietà sono per lo più economici, giudicati troppo costosi e complessi.
Si può affermare che la trasformazione digitale in ambito B2B, consente e consentirà alle aziende di creare relazioni più forti con i propri fornitori e di migliorare la gestione delle relazioni con i clienti, grazie alla disponibilità di dati in tempo reale sui loro comportamenti e preferenze.
Un punto focale messo in luce in questo ambito, è la volontà di miglioramento della Customer Experience, già pienamente presente nel settore B2C, da implementare anche per il mondo B2B, in questo momento funzionalità mancante o in forte deficit.
Tuttavia per avere successo nella trasformazione digitale omnicanale delle filiere e delle relazioni tra imprese, le aziende devono affrontare alcune sfide, soprattutto economiche. Innanzitutto è necessario investire in soluzioni tecnologiche e in competenze digitali, formando il personale interno o rivolgendosi a professionisti e aziende esterne al fine di garantire una corretta implementazione e gestione del cambiamento.
Nel prossimo anno, le spese saranno infatti principalmente destinate alla formazione e alla consulenza, ma ci sarà anche un forte aumento degli investimenti nella produzione di contenuti di marketing digitale. L’obiettivo comune è quello di creare un canale di e-commerce per tutti.
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