Anche il mercato italiano dell’eCommerce vive gli impatti dell’emergenza Covid-19, tra i settori in pieno boom e altri che frenano. Le vendite online sono alimentate dalle strategie del governo mirate al contenimento dei contagi con severe limitazioni agli spostamenti e chiusure di molti negozi e attività. Di conseguenza cresce anche il ricorso ai pagamenti digitali, ambito in cui rispetto agli standard europei il nostro Paese è ancora in ritardo.
Alimentari, farmaci da banco, prodotti per la persona e lo sport, editoria, informatica ed elettronica sono i principali ambiti che hanno goduto di un boom di vendite on-line: l’isolamento fa crescere, in tutte le fasce di età, la familiarità dei consumatori con il mondo Internet, spingendo i retailer a potenziare infrastrutture e strategie omnichannel per sfruttare tutti i potenziali touch point.
Il Food & grocery è il settore che più ha beneficiato delle vendite online e il trend è iniziato in Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, le tre regioni più colpite dal coronavirus. La crescita, infatti, combacia con la graduale chiusura del nostro Paese: inizialmente nelle “zone rosse” circoscritte al Nord per poi arrivare all’entrata in vigore, il 10 marzo, del decreto che ha reso l’intera Italia zona protetta. In poche settimane la domanda è schizzata, moltiplicandosi per un fattore di 10 o 20.
A fine 2019 Il Food & grocery partiva da una situazione di basso sviluppo in Italia, ogni 100 euro spesi nel settore alimentare solo 1 passava attraverso l’online. Gli attori della distribuzione alimentare raggiunti dal picco di domanda sono le catene della GDO (Auchan, Carrefour, Coop, Esselunga). Ma non solo. Anche il piccolo commercio si è messo a servizio della comunità tramite diversi operatori generalisti come Amazon Prime Now con consegna anche in giornata ed operatori ibridi come Glovo o JustEat, con i rider che recapitano la spesa o i pasti direttamente a casa. Qui l’eCommerce si è rivelato un valida alternativa ai negozi tradizionali costretti a rimanere chiusi.
Altri segmenti dell’eCommerce per prodotti non food si stanno comportando diversamente.
Da un lato ci sono gli articoli di elettronica di consumo, spesso legati alle esigenze dello smart working e della scuola a distanza: qui gli acquisti sono in aumento. Stanno andando bene anche i prodotti per lo sport e il fitness, i prodotti pet e le sottoscrizioni ad abbonamenti per film in streaming e altre forme di intrattenimento online. La tendenza è diversa per cosmetici e abbigliamento: il consumatore tende a rimandare queste tipologie di acquisto poiché considerate bisogni superflui in questo momento storico e non necessarie nel breve periodo.
Fare oggi delle previsioni su scenari in continua evoluzione continua ad essere molto ostico e difficile. C’è già, però, una lezione importante da imparare: l’eCommerce si conferma un punto di contatto fondamentale con il consumatore, che naviga online ed è continuamente alla ricerca di spunti e informazioni. La casa è diventata un punto vendita!
Le barriere cadute durante il lockdown e il permanente distanziamento sociale dei prossimi mesi probabilmente cambierà anche la forma del commercio, che si ritroverà con negozi più vuoti e clienti più digitali, più internazionali ma anche con minori disponibilità economiche. La futura sfida che attende i retailer sarà quella di adottare velocemente vere formule di omnicanalità, trasparenza dei prezzi e rafforzamento dei servizi.
In economia, come nella società e in natura, regna la legge darwinista che premia con la sopravvivenza non il più forte ma chi sa meglio adattarsi al cambiamento.
Sei interessato ad approfondire tutte le tematiche legate all’eCommerce e alle sfide che conducono alla omnicanalità per affrontare il processo di trasformazione digitale necessario a vincere le nuove sfide competitive? Chiama subito E-Business Consulting un nostro consulente sarà a tua completa disposizione per un primo consulto gratuito.