In occasione dei 70 anni della televisione italiana, l’11 Giugno 2024 al Politecnico di Milano è stato tenuto l’evento intitolato “Dalla Tv alla Video strategy: nuove prospettive per il digital advertising” organizzato dall’Osservatorio Internet Media.
La TV Italiana: 70 Anni di Evoluzione e Innovazione
La TV italiana compie 70 anni, un traguardo significativo che riflette la sua trasformazione continua dal primo canale in bianco e nero del 1954 alla moderna TV connessa. Questo mezzo è evoluto attraverso l’adozione del digitale, l’avvento dello streaming e l’emergere di nuove piattaforme come AVOD, SVOD e FAST Channel:
- AVOD (Advertising-Based Video on Demand): Piattaforme che offrono contenuti gratuiti sostenuti da pubblicità. Gli utenti non pagano un abbonamento ma devono guardare gli annunci inseriti nei video. Esempi comuni includono YouTube e alcune versioni di Hulu.
- SVOD (Subscription Video on Demand): Servizi basati su abbonamento dove gli utenti pagano una tariffa mensile o annuale per accedere a un catalogo di contenuti senza pubblicità. Esempi popolari sono Netflix, Disney+, e Amazon Prime Video.
- FAST Channel (Free Ad-Supported Streaming TV): Canali di streaming gratuiti supportati da pubblicità che offrono una programmazione lineare, simile alla TV tradizionale. Esempi includono Pluto TV e Tubi.
Tutti questi cambiamenti hanno rivoluzionato il consumo dei contenuti, estendendo la fruizione televisiva a dispositivi come smartphone e PC.
L'Impatto della Pubblicità
Dal punto di vista pubblicitario, la TV ha dominato il mercato degli investimenti per decenni, solo recentemente superata da Internet nel 2020. Nel 2024, la pubblicità video rappresenta il 55% del mercato pubblicitario italiano, raggiungendo i 6 miliardi di euro. La pubblicità inserita nei contenuti video pesa il 43% del totale, con 4,7 miliardi di euro, e la TV 2.0, che include televisori connessi e piattaforme di video online, mostra una crescita significativa.
Un Cambio di Paradigma
La trasformazione tecnologica della TV non si limita ai dispositivi, ma implica un cambio di paradigma nella fruizione e nella pubblicità. La tradizionale separazione tra TV e altri media si sta dissolvendo, richiedendo strategie di marketing più integrate e adatte ai vari formati e piattaforme. Gli investitori stanno adottando approcci innovativi, come la "Video Strategy", per massimizzare l'efficacia delle campagne pubblicitarie attraverso diversi mezzi video, enfatizzando l’engagement e la narrazione.
Video Strategy
Infatti, uno dei punti più discussi all’evento è stato la Video Strategy. Nello specifico, si parla di un approccio integrato alla pianificazione e realizzazione delle campagne pubblicitarie video. Ovvero, invece di considerare la televisione come unico mezzo di diffusione, la Video Strategy prevede l’utilizzo di diversi canali e piattaforme video per raggiungere il pubblico in modo più efficace e mirato. Questo approccio riflette la crescente diversificazione dei modi in cui gli spettatori consumano contenuti video, non solo attraverso il televisore tradizionale ma anche tramite dispositivi mobili, computer e piattaforme di streaming.
Perché funziona la Video Strategy
Un aspetto cruciale riguarda il formato pubblicitario video. La comunicazione televisiva ha abituato il pubblico a questo formato, sin dai tempi del Carosello, un momento pubblicitario di circa dieci minuti trasmesso dopo cena, dove le pubblicità diventavano brevi serie con slogan e musiche accattivanti. Il Carosello era un momento di aggregazione per le famiglie italiane. Oggi, la pubblicità video però, è capace di emozionare e creare engagement in pochi attimi ed è centrale nelle strategie degli inserzionisti.
Un'altra prospettiva interessante riguarda il contenuto. Nel 2024, la pubblicità inserita nei contenuti video rappresenta il 43%, segnando una crescita del 6% rispetto al 2023. Di questo, il 79% è attribuibile ai flussi televisivi tradizionali o HbbTv, il 20% alle piattaforme di video online e l'1% alla GoTv.
Un'ulteriore punto riguarda i dispositivi. Nel 2024, la raccolta pubblicitaria sui televisori rappresenta il 39% degli investimenti pubblicitari italiani, raggiungendo i 4,3 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto al 2023. Di questi, la TV 2.0 pesa il 13%, con una raccolta pubblicitaria di 568 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto al 2023. La TV 2.0 comprende la pubblicità su televisioni connesse, includendo le app su Connected Tv e gli spazi pubblicitari nei menu di navigazione delle Smart Tv.
Conclusioni
In conclusione, la TV italiana, nel suo 70° anniversario, si trova in un momento di trasformazione epocale. La convergenza tra televisione tradizionale e digitale offre nuove opportunità per gli inserzionisti, richiedendo strategie sempre più integrate e innovative. La capacità di emozionare e coinvolgere, eredità del passato, rimane il punto di forza del formato video, proiettandolo verso un futuro in continua evoluzione.
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