Nata e cresciuta tra la fine degli anni Ottanta e inizio anni Duemila, consumando prodotti televisivi dove bambini e adolescenti come loro trascorrevano assolati pomeriggi e piovose serate attaccati al telefono parlando con amici, oggi la Generazione Millenial e Z è protagonista di un drastico cambio di rotta: non risponde mai alle telefonate, preferendo scambiarsi messaggi o persino audio su Whatsapp e Instagram.
La Generazione che preferisce la messaggistica
Secondo le stime, infatti, solo 1 giovane su 4 tra i 18 e i 34 anni non risponde alle telefonate. Questo dato è sintomatico di una tendenza più ampia: infatti, i Millenial sono la generazione che ha vissuto la transizione dall’era analogica a quella digitale, di conseguenza sono gli ultimi a ricordare un mondo senza Internet, essendo stati allo stesso tempo i pionieri che hanno reso la rete una parte fondamentale della vita quotidiana. Avendo vissuto una gran parte della loro esistenza in un contesto di estrema accessibilità verso gli altri, ricordano anche un tempo in cui ciò non costituiva la norma, e proprio per questa ragione mostrano una particolare sensibilità per i propri confini personali.
In particolare, le telefonate sono percepite come invasive perché richiedono una risposta immediata. In un mondo in cui i messaggi, le email e i DM (messaggi privati sui social) si accumulano, si ha la possibilità di rispondere secondo le proprie tempistiche. Non sorprende, dunque, che uno dei fastidi maggiori per i Millenial sia rappresentato dalle chiamate, così come dalle call lavorative considerate evitabili. Il motto, infatti, è che “questa avrebbe potuto essere una email”.
La Generazione Ansiosa
Eppure, a ben vedere la Generazione Millenial e Z è in costante contatto, ma a cambiare è proprio la modalità di tale comunicazione: in quella scritta, è possibile partecipare alla conversazione con il ritmo che si preferisce, senza essere colti impreparati. Oppure si arriva a un apparente paradosso: la comunicazione può avvenire anche via orale, ma attraverso audio su Whatsapp, spesso più lunghi di una regolare telefonata, ma che dai giovani sono preferibili perché non c’è la necessità di ascoltarli subito, bensì in un momento successivo a proprio piacimento.
La Generazione Millenial e, oggi, anche quella Z, è stata a più riprese definita “la Generazione ansiosa”, perché ha una maggiore consapevolezza della propria salute mentale rispetto a quelle precedenti, merito soprattutto di un clima di maggiore normalizzazione nell’esternare le proprie vulnerabilità psicologiche. In questo orizzonte, per i giovani dai 18 ai 34 anni vedere il proprio cellulare illuminarsi annunciando una telefonata, peggio ancora se da un numero sconosciuto, scatena immediatamente una reazione di panico e ansia, immaginando un’emergenza o una cattiva notizia.
Prospettive future
Tuttavia, c’è una spiegazione più ampia e razionale: le due generazioni sono cresciute con così tanti metodi di comunicazione a disposizione da gravitare verso quelli che risultano meno invasivi, perché sono ben consapevoli di come ci si sente a essere disturbati su diversi canali. Un’alternativa più accessibile, infatti, è quella di programmare le chiamate, dando così la possibilità a entrambi gli interlocutori di prepararsi d’anticipo, così come è consentito dalla comunicazione scritta, senza margine per sorprese.
Le generazioni dai 34 ai 18 anni riconoscono il valore di una telefonata, ma le hanno assegnato un significato diverso da quelle precedenti – come qualcosa di importante e urgente, da usare solo in contesti specifici. Prediligendo altri modelli di comunicazione, come la messaggistica istantanea su Whatsapp o Instagram, o via email, le comunicazioni personali e lavorative non subiscono una decelerazione, anzi, sembrano più attive che mai.
Tuttavia, andrebbe ricordato che per fare fronte a situazioni improvvise o che necessitano di risposte a stretto giro, purtroppo per Millenial e Generazione Z, spesso c’è solo una possibilità, ed è quella di abbandonare le email, che possono richiedere tempi di risposta più lunghi, e rispondere alle chiamate.
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