La Social Tv è un fenomeno digitale sviluppatosi attraverso l’opinione degli utenti espressa liberamente e apertamente sui Social Network relativamente a Reality, Talent Show, Film, Serie o Fiction, Talk, programmi di informazione e attualità e per finire, eventi sportivi.
Le interazioni attraverso commenti, gif, immagini e meme danno la possibilità ai ‘vecchi’ e ‘nuovi’ media di integrarsi per dare vita a nuove opportunità e strategie di rilancio.
La nascita della Social Tv trova origine da semplici ‘Tweet Commenti’ con hashtag creati ad hoc proprio dagli utenti per il programma televisivo seguito. Twitter, infatti, si posiziona come uno dei primi spazi social dove hanno luogo conversazioni live tra spettatori, personaggi televisivi e Influencer.
Anche Facebook e Instagram si sono adattati alla nuova tendenza, ma a differenza di Twitter, ospitano principalmente le interazioni del giorno dopo.
La Social Tv ha conquistato prima l’America e poi gli Italiani, popolo di opinionisti e di spettatori non più passivi, ma attivi. Soprattutto durante il periodo del lockdown si è diffuso il ‘Dialogo Digitale’ legato alla Social Tv: nel 2019 sono state monitorate +98% di interazioni nei Social Network secondo il ‘Social Content Rating’ di Talkwalker.
La portata del fenomeno origina inevitabilmente delle implicazioni positive per i Broadcaster e per i Brand.
I Broadcaster, innanzitutto, hanno la possibilità di poter misurare il successo di un contenuto televisivo aggiungendo ai tradizionali dati Auditel, quelli relativi al riscontro in rete, prendendone visione attraverso gli #hashtag e gli argomenti di tendenza, prima di tutto su Twitter, potendo trarne spunto per future strategie editoriali e commerciali.
Su questa onda la presenza degli Influencer crea un punto di coinvolgimento altissimo, grazie alla loro popolarità, nata e riconosciuta dal pubblico sui Social Network, stimolando una sorta di call to action verso l’offerta dei diversi broadcaster.
Oppure, approdano direttamente in Tv, assicurando successo al prodotto televisivo già dai primi episodi. Un esempio è il programma di Benedetta Rossi ‘Fatto in casa per voi’, in cui la food influencer con i suoi cibi tradizionali e il suo slogan finale ‘Fatto in casa per voi’, ha trascinato la sua social community alla visione del suo nuovo show culinario in televisione.
Parallelamente sono nate le Social Room stanze in cui, mentre va in onda il programma, influencer e nuovi “Social Icon” utilizzano i loro profili Social per informare i conduttori sul dialogo social, minuto per minuto, e per commentare con l’hashtag ufficiale del programma stesso.
La convergenza tra Social Network e televisione si traduce anche in numerosi vantaggi per le aziende e i loro brand in termini di visibilità. Studiando il contesto, interpretando i dati e sapendo inserire un dialogo digitale su tematiche virali e apprezzate nel momento in maniera tempestiva, gli advertiser possono ricavare ‘insight’ su brand, campagne e consumatori per pianificare nuove strategie, rivoluzionando il modello precedente del ‘Product Placement’.
La nuova strategia prende il nome di Brand Integration e mira a integrare il brand all’interno del contenuto mediatico: il brand è protagonista e segue la narrazione del programma in cui il brand stesso è inserito, sviluppando una connessione emotiva con lo spettatore che mira a ricordare il marchio nel medio lungo termine grazie anche al dialogo creatosi intorno a esso.
Un esempio del tutto italiano di Brand Integration risiede nei programmi di intrattenimento condotti da Maria De Filippi (Uomini e Donne, Amici e Temptation Island) e il brand Caffè Borbone.
La Brand Integration si estende anche alla co-creazione, con gli autori Tv, di spot pubblicitari inseriti all’interno del break del contenuto televisivo o streaming del momento. Tuttavia, la particolarità di questi spot è il seguire la narrazione o riprendere il contenuto del programma con audience elevata e attiva.
Un segreto per fare questo è inserire il protagonista del contenuto mediatico all’interno dello spot per evitare una riduzione di attenzione o il possibile ‘zapping‘.
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