Registrare e conservare i momenti più belli, spensierati e unici della nostra vita: un’abitudine che già ci accompagna da diversi anni, e che grazie alle nuove tecnologie e ai social media si è ulteriormente consolidata nel tempo.
Scattare foto, girare brevi filmati, condividerli nelle nostre piattaforme, ma anche ammirare le produzioni di coloro che conosciamo e seguiamo ci sembra non solo normale, ma è a tratti una necessità.
Ma l’essere sempre connessi gli uni agli altri sta per arrivare a un livello successivo: l’azienda italiana di eyewear Luxotica, in collaborazione con il colosso dei social network Facebook, sta lanciando gli Smart Glasses Ray – Ban Stories.
Questo nuovo prodotto integra l’eleganza e la praticità dei noti occhiali da sole con funzionalità Hi Tech, proponendo degli occhiali in cui è inserita una dual camera da 5 MP, in grado di scattare foto e produrre video fino a trenta secondi. Ma non solo: i Ray – Ban Stories comprendono anche degli auricolari open ear molto discreti e un sistema audio che consente di operare telefonate e ascoltare registrazioni.
Lo scopo? Catturare momenti unici e irripetibili, condividerli in tempo reale e comunicare con i propri follower in qualsiasi momento, dando loro la possibilità di percepire il mondo attraverso le nostre lenti… letteralmente.
Dal punto di vista della condivisione, tali occhiali sono dotati di una app chiamata Facebook View, che prevede la pubblicazione obbligatoria sulla piattaforma; di conseguenza, ogni dato passerà per Facebook, ma sarà poi possibile caricare i propri contenuti anche su altri social network, come Instagram, Twitter, TikTok, etc.
Facebook ha specificato che raccoglierà dati quali: contenuti precedentemente registrati, che vengono archiviati finché non sono caricati; data e ora di creazione; altre informazioni raccolte mediante i cookie.
Sembra un episodio di Black Mirror, uno scenario futuristico in cui la tecnologia diventa sempre più totalizzante, eppure i Ray – Ban Stories già esistono e sono in commercio in Italia, USA, Regno Unito, Australia, Irlanda e Canada.
Sicuramente è impressionante come il progresso tecnologico abbia portato alla realizzazione di un prodotto con tutte queste funzionalità, senza perdere né di praticità né di estetica.
Eppure, sorge spontanea la domanda: non è un po’ troppo? Fino a dove può spingersi l’industria Hi – Tech senza oltrepassare il confine della privacy?
Nonostante gli occhiali presentino una spia rossa che si accende al momento della registrazione, potrebbe comunque non risultare chiaro se la persona che ci sta di fronte ci sta riprendendo o sta pubblicando fatti e situazioni a noi vicini.
Perché la questione è delicata e il Garante Privacy Italiano si è già mobilitato per capire se tali occhiali possono essere commercializzati o se rappresentano un affronto alle politiche di protezione dei dati personali.
In merito, Facebook non si è ancora espresso, e la società è stata invitata puntualizzare sui seguenti aspetti:
- la base giuridica in relazione alla quale Facebook tratta i dati personali;
- le misure messe in atto per tutelare le persone occasionalmente riprese, in particolare i minori;
- gli eventuali sistemi adottati per anonimizzare i dati raccolti.
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