La prima tendenza è la ridefinizione del targeting degli annunci:
Apple sta facendo passi da gigante nella protezione della privacy dei suoi utenti, infatti iOS 14 ha introdotto nuove politiche di tracciamento che stanno avendo un impatto considerevole nel mondo della pubblicità digitale.
Apple ha capovolto lo script sugli IDFA e li ha disattivati tutti come impostazione predefinita, cosicché gli utenti dovranno decidere manualmente se aderire o meno; questo cambiamento è stato solo l'inizio, infatti anche Google e i governi stessi, spingono sempre più per ulteriori protezioni della privacy online.
Questo significa che i dati che un’azienda raccoglie dalle piattaforme social saranno meno preziosi di una volta, identificando l’urgenza di elaborare una strategia di spesa sociale che incorpori più targeting contestuale in preparazione all'aumento degli utenti che rinunciano al monitoraggio, con campagne che si baseranno su un insieme di "migliori ipotesi" su dove andranno questi utenti e a cosa saranno interessati.
La tendenza n°2 è la partecipazione prevista nei movimenti sociali:
Il 2020 è stato un anno importante per i movimenti sociali, si ricordi Black Lives Matter, diversità/inclusione, LGBTQ+ e diritti dei lavoratori.
Il pubblico dei Millennial e della Generazione Z non si aspetta più solo un mero sostegno da lontano, attraverso campagne pubblicitarie da parte delle aziende, ma una loro effettiva partecipazione.
La lotta allo “slacktivismo” (un’unione tra slacker e activism usato per descrivere l'attivismo pigro) è sempre più diffusa, poiché gli utenti sono molto abili a individuare tentativi poco sinceri o superficiali di associare un movimento sociale allo scopo di aumentare le vendite.
La tendenza n°3 è l'influencer marketing in costante aumento:
Con milioni di persone in tutto il mondo chiuse nelle loro case nel corso della pandemia, questo percorso di carriera ha continuato a prosperare.
La crescita di contenuti in formato breve, in particolare brevi video attraverso l’uso di Instagram, TikTok e Snap Chat, consente di connettersi con migliaia o potenzialmente milioni di clienti in pochi secondi. Persino i cortometraggi di YouTube hanno aperto le porte a nuovi modi rapidi ed entusiasmanti per commercializzare un brand, utilizzando portavoce fidati e affidabili. Gli influencer con una fascia di pubblico abbonato da 10.000 a 250.000 follower hanno un maggiore engagement, diffondono un messaggio alla portata di tutti, concreto e capace di creare una connessione diretta con un marchio.
La tendenza n°4 è la necessità di creare creare contenuti reali:
I millennial e la Generazione Z non sono alla ricerca di slogan fantasiosi e di certo non vogliono ascoltare messaggi condiscendenti sulla loro età, gusti e interessi. Vogliono sentire dalle aziende una sincera comprensione dei loro desideri, del loro umorismo e del loro posto nel mondo, con contenuti veri. Il pubblico ricompenserà questo atteggiamento schietto con clic, conversioni e fedeltà.
La tendenza n°5 è crescita dell'e-commerce sui social media:
Grazie alla pandemia di COVID-19, la crescita dello shopping online è esplosa in popolarità, comportando
l’apertura di nuove piattaforme di e-commerce anche sui social: Facebook Marketplace ha riscosso un enorme successo nel corso della pandemia; Instagram (anch'esso di proprietà di Facebook) ha lanciato le sue funzionalità di acquisto ridisegnate per consentire ai venditori di elencare i propri prodotti utilizzando la propria interfaccia attraente, mentre le aziende continuano a collegarsi alle proprie pagine di prodotti, consentendo agli utenti di acquistare prodotti dalle aziende senza uscire da Instagram utilizzando la propria funzione di pagamento.
Questa tendenza significa che le aziende ora hanno più strade che mai per effettuare una vendita, riducendo il processo di acquisto e mostrando direttamente ai futuri clienti i feedback e l’esperienza della community, aumentando la brand awarness e l’engagement del marchio.
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