Nell’ultimo periodo si sente parlare sempre più spesso di Contextual Marketing, un approccio al marketing che si basa sulla scelta e la presentazione di contenuti rilevanti a un determinato consumatore, sulla base delle interazioni avute con il brand (targeting contestuale).
Ovvero, detto in maniera più semplice, si tratta della tecnica di posizionare degli annunci pubblicitari accanto a contenuti che l’utente può reputare rilevanti.
Nonostante il targeting contestuale esista già da un paio di decenni, nell’ultimo periodo ha iniziato ad assumere un’importanza sempre maggiore nel contesto dell’Advertising, soprattutto quello online.
Questo perché il targeting contestuale si sta proponendo come soluzione per l’Advertising nel mondo digitale post-cookie, e propone una serie di vantaggi che chi si occupa di marketing online non dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Innanzitutto, non esiste ancora una definizione precisa e univoca di Contextual Marketing, ma esso può essere visto come la tecnica per la quale un’azienda ricompare sullo schermo dell’utente contemporaneamente ad un’altra ricerca, non correlata, che egli sta compiendo.
Il Contextual Marketing serve quindi a “raggiungere un determinato target quanto è in un determinato momento, luogo e stato d’animo”.
È bene ricordare che il Contextual Marketing non va confuso con il Native Advertising, una forma di pubblicità contestuale in cui il messaggio viene calato in contenuti editoriali e proposto con un taglio giornalistico e con uno stile grafico in linea con quello del mezzo che lo ospita. Il Native, cioè, va ad amalgamarsi con il contenuto proposto, rendendo difficile discernere fatto da opinione. Mentre, per quanto riguarda il Contextual Marketing, il prodotto branded è distinto e si palesa come contenuto sponsorizzato.
Ci sono diversi motivi per cui il Targeting Contestuale oggi gode di una rinnovata stima:
- Garantisce la “brand safety”, ovvero fa in modo che l’annuncio non compaia in siti di dubbia natura;
- Assicura la visualizzazione degli annunci unicamente accanto al contesto rilevante alla loro offerta;
- Non fa affidamento sui cookie di terze parti: sempre più browser, tra cui Google Chrome, diventeranno Cookieless entro il 2022; perciò orientarsi su strategie di Contextual Marketing rappresenta una soluzione immediata e sicura;
- Offre un’ottima customer experience: è dimostrato che il targeting contestuale genera una migliore performance del targeting comportamentale e aiuta gli inserzionisti a comprendere gli interessi delle loro audience;
- Utilizza l’intelligenza artificiale: l’individuazione di contenuto rilevante non si limita più solo all’abbinamento delle parole chiave. Grazie al machine learning, è possibile operare una conoscenza più approfondita del contesto e del sentiment di ciascuna pagina, oltre che delle immagini e dei video presenti.
Oggi, gli utenti si aspettano delle offerte modellate sulle proprie personali esigenze, e i trend per la creazione di campagne ed offerte sempre più mirate al target di riferimento sono in continua crescita, anche grazie alle nuove tecnologie per una più precisa profilazione degli utenti e dei consumatori dei diversi brand.
Il Contextual Marketing, quindi, permette di mostrare agli utenti messaggi specifici al momento giusto.
Con il targeting contestuale è possibile integrare dati più semplici, come quelli anagrafici, lo storico di acquisti dei clienti, le informazioni provenienti da sistemi di analytics sui propri canali, sondaggi e campagne online.
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