Con la parola inglese “storytelling” si fa riferimento a una precisa strategia di comunicazione persuasiva. Letteralmente, il termine significa “raccontare una storia”, ma nel marketing questo concetto si arricchisce di sfumature di significato in parte differenti.
“Fare storytelling”, infatti, non significa semplicemente raccontare una storia. Certamente le origini di questa arte sono tanto antiche quanto gli esseri umani, anzi possiamo dire che è stata proprio la necessità degli uomini di riunirsi come comunità ad avere dato vita alla narrazione stessa. Tuttavia, l’essenza di questa tecnica di marketing consiste nel fare leva sull’innata passione umana per le storie per ottenere engagement e coinvolgimento con grande efficacia.
In altre parole, lo storytelling è un metodo comunicativo che ogni azienda o brand dovrebbe utilizzare: sfruttando le tecniche di narrazione giuste, un brand che adotta una strategia di storytelling riesce a suscitare emozioni, a conquistare il cuore del potenziale cliente e a fidelizzare la clientela già acquisita. Non per niente la parola chiave da ricordare quando si parla di storytelling è proprio coinvolgimento: il potenziale cliente deve venire coinvolto dalle storie che il brand sceglierà di raccontare, finendo inevitabilmente per avvicinarsi ad esso, conquistato dalle emozioni veicolate tramite le parole e le immagini scelte.
Storytelling di successo: i casi di Adidas e Tiffany &co.
Non ci sono dubbi quindi su quanto sia efficace una narrazione emozionale per fidelizzare i clienti e attrarne di nuovi. Ma se si guarda al Ritorno sull’Investimento, il ROI, i risultati di questa strategia sono altrettanto efficaci? La risposta è sì, e lo dimostrano i case studies di alcuni importanti brand di fama mondiale.
Nel lontano 2007, Adidas conquistava il suo pubblico con i famosi spot introdotti dallo slogan “impossible is nothing”: in quegli spot il prodotto non appariva mai, ma lasciava posto all’avvincente racconto della vita di campioni dello sport, come Lionel Messi o Elena Isinbaeva, e di come fossero riusciti a realizzare i loro sogni nonostante il fisico sembrasse renderlo impossibile. Questi spot ci hanno veramente emozionato e a distanza di tredici anni li ricordiamo ancora per le sensazioni che ci hanno fatto provare.
L’esempio di Adidas dimostra come sia possibile presentare e promuovere un brand attraverso i suoi valori, costruendo la sua identità con il racconto della sua mission.
Un altro esempio ci è offerto da Tiffany &co., la nota gioielleria di New York portata alla gloria dal film del 1961 “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn. Per conquistare nuovi clienti e fidelizzare quelli già acquisiti, Tiffany & co. ha scelto proprio la tecnica dello storytelling.
Nel 2011, l’azienda ha creato un sito web composto da 4 sezioni dedicate all’amore e alla città di New York: in una sezione le coppie clienti di Tiffany & co. raccontavano come si erano innamorate, in un’altra venivano presentati i luoghi migliori di New York per un appuntamento romantico, in un’altra le persone potevano appuntare su una mappa di Manhattan i luoghi significativi per la loro storia d’amore.
In questo caso, Tiffany &co. ha dato voce alla sua clientela, che ha così raccontato anche i valori centrali della mission della gioielleria stessa: l’amore e New York city. L’intera impresa è stata ampiamente sponsorizzata nei canali social dell’azienda e in poco tempo il prezzo delle azioni in borsa di Tiffany& co. è aumentato di 10$.
È chiaro che lo storytelling da solo non basta per alzare i prezzi delle azioni in borsa, ma di certo questi esempi dimostrano come una strategia di marketing basata sullo storytelling possa avere un certo rilievo per successo di un brand.
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