Il mondo del digital marketing è in procinto di assistere a una svolta significativa: Google ha annunciato che tutti i servizi di Universal Analytics (UA) cesseranno di funzionare a partire dal 1° luglio 2024. Questo cambiamento segna la fine di un'era per molti professionisti e aziende che si sono affidati a questo strumento per analizzare e comprendere il traffico dei loro siti web.
Universal Analytics è stato introdotto nel 2012 come un'evoluzione di Google Analytics, diventando rapidamente lo standard de facto per la raccolta e l'analisi dei dati web. Tuttavia, con l'avanzamento delle esigenze tecnologiche e la crescente attenzione alla privacy degli utenti, Google ha deciso di sostituire Universal Analytics con la nuova piattaforma Google Analytics 4 (GA4), annunciata per la prima volta nel 2020.
Perché Universal Analytics viene dismesso?
La principale ragione dietro la decisione di Google di dismettere Universal Analytics risiede nelle sue limitazioni in termini di privacy e funzionalità rispetto a GA4. Universal Analytics si basa principalmente su cookie di terze parti e identificatori basati su sessioni, che sono sempre più bloccati o ristretti dai moderni browser web per motivi di privacy. Inoltre, UA non supporta in modo nativo la raccolta di dati tra piattaforme multiple, un requisito essenziale nell'era del mobile e delle app.
Google Analytics 4, d'altra parte, offre una raccolta dati più orientata alla privacy, non dipende esclusivamente dai cookie e supporta una visione olistica dell'utente tra dispositivi e piattaforme. GA4 utilizza anche l'apprendimento automatico per colmare le lacune nei dati causate dal blocco dei cookie, fornendo agli analisti una comprensione più completa del comportamento degli utenti.
Cosa significa questo per gli utenti di Universal Analytics?
Per gli attuali utenti di UA, il passaggio a Google Analytics 4 è non solo inevitabile, ma urgente. Dopo il 1° luglio 2024, Universal Analytics smetterà di processare nuovi dati, e anche se i dati storici rimarranno accessibili per un periodo limitato dopo quella data, è consigliabile iniziare la migrazione il prima possibile.
La migrazione a GA4 richiede una configurazione e un'attivazione attentamente pianificate. Gli utenti dovranno familiarizzare con una nuova interfaccia e diverse metriche di reportistica. È essenziale che le aziende inizino a testare e adattare le loro configurazioni in GA4 per assicurarsi che i dati raccolti siano precisi e che i report soddisfino le loro esigenze analitiche.
Cosa cambia?
Vediamo alcune delle principali differenze e novità introdotte con GA4:
Modello di Dati: GA4 utilizza un modello di dati basato sugli eventi, diversamente da UA che utilizza un modello basato sulle sessioni e le visualizzazioni di pagina. Questo significa che GA4 può tracciare qualsiasi interazione come un evento, rendendo più flessibile la raccolta dei dati.
Privacy e Anonimato: GA4 pone una maggiore enfasi sulla privacy degli utenti. È stato progettato per essere più conforme alle normative sulla privacy, come il GDPR e il CCPA. Ad esempio, GA4 non memorizza indirizzi IP e offre una gestione più facile del consenso degli utenti.
Intelligenza Artificiale e Apprendimento Automatico: GA4 incorpora l'intelligenza artificiale per generare insights e previsioni, come la probabilità di abbandono del cliente o il lifetime value del cliente.
Integrazione tra App e Web: A differenza di UA, GA4 può essere utilizzato per tracciare sia i siti web che le applicazioni mobili in un'unica proprietà, facilitando l'analisi integrata delle performance tra diverse piattaforme.
Report Personalizzabili e Flessibilità: GA4 offre dashboard e report completamente personalizzabili. Gli utenti possono creare report su misura che rispondono meglio alle loro specifiche esigenze.
Durata della Conservazione dei Dati: In UA, la conservazione dei dati può essere impostata su un periodo illimitato. In GA4, il periodo massimo di conservazione dei dati è di 14 mesi, anche se è possibile regolare questo valore.
Metriche e Dimensioni: Alcune metriche e dimensioni comuni in UA sono state rimosse o modificate in GA4. Ad esempio, il "Bounce Rate" è stato sostituito da metriche come "Engaged Sessions".
Limiti di Eventi: GA4 non ha limiti sul numero di tipi di eventi che possono essere tracciati, a differenza delle restrizioni presenti in UA.
Passi prossimi per i professionisti del marketing digitale:
Formazione: Investire tempo per comprendere le nuove funzionalità e le metriche di GA4.
Configurazione: Impostare e configurare attentamente GA4 per assicurare che tutti i dati necessari siano tracciati correttamente.
Test: Monitorare e verificare la precisione dei dati raccolti in GA4 per identificare e risolvere eventuali problemi.
Consultazione: Considerare la possibilità di consultare un esperto di GA4 per ottimizzare l'uso della nuova piattaforma.
In conclusione
La transizione da Universal Analytics al nuovo Google Analytics 4 è molto più di un semplice aggiornamento tecnico e per molti, questo passaggio si rivela un'impresa ardua.
Certo, GA4 offre una piattaforma più moderna e meglio allineata alle attuali esigenze di analisi dei dati, ma dietro questo potenziale si nascondono anche significative difficoltà.
La perdita di dati storici e le complessità di configurazione rappresentano ostacoli non sempre facili da superare.
La necessità di definire manualmente eventi personalizzati richiede competenze tecniche elevate, diventando spesso un processo laborioso e impegnativo.
Malgrado gli sforzi di Google nel fornire documentazione di supporto, molti utenti lamentano la mancanza di guide complete e dettagliate, complicando ulteriormente la risoluzione dei problemi e la configurazione avanzata senza il ricorso a risorse esterne.
Anche l'integrazione con Google Tag Manager, pensata per semplificare il lavoro, talvolta si rivela fonte di frustrazione. Alcuni utenti hanno infatti incontrato difficoltà nella configurazione di tag e trigger, causando ulteriori perdite di dati o tracciamenti errati.
Infine, nonostante le sfide, GA4 rappresenta una finestra sul futuro dell'analisi web. È una transizione che richiede impegno, perseveranza e, in alcuni casi, il supporto di esperti. Invitiamo le aziende a considerare questa transizione non solo come una necessità imposta dalle circostanze ma come un'opportunità per migliorare le proprie competenze analitiche e adattarsi alle nuove realtà del digitale.
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