Nel panorama imprenditoriale italiano le PMI rappresentano il tessuto più corposo della realtà economica.
Dentro la definizione di PMI c’è un mare magnum di situazioni aziendali differenziate, alcune con meccanismi flessibili, altre con strutture più complesse. Realtà che variano dai 2 milioni di euro (anche meno) fino ad arrivare ai 50 milioni di fatturato.
La figura di un Digital Marketing Consultant è una figura necessaria oggi per supportare le aziende ad essere competitive nel mondo digitale e dell’Industria 4.0. Il budget a disposizione dell’azienda per il digital marketing è sempre inferiore rispetto a quello necessario, per questo motivo in un mondo variegato come quello delle PMI che comporta case history diverse, saper spendere al meglio il proprio budget è l’esigenza primaria.
Qual è il budget di una PMI per il digitale?
- Budget uguale all’anno precedente: dati i risultati soddisfacenti la stessa cifra impiegata l’anno precedente, viene riutilizzata anche nell’anno nuovo.
- Budget fissa del fatturato: in base agli obiettivi aziendali e al livello di visibilità nel mercato si indirizza una parte fissa del fatturato al marketing digitale.
- Budget stabilito dall’imprenditore: cifra definita “on demand”, ossia sul momento in base alle esigenze dell’imprenditore.
- Budget deciso per priorità: con una pianificazione delle azioni, un’analisi accurata dei preventivi e di ciò che è necessario per l’azienda si stabiliscono delle priorità che meritano investimenti.
Come investire questo budget al meglio?
Come detto prima, i percorsi sono diversificati in base alla storicità e alle esigenze dell’azienda. Possiamo però identificare alcuni consigli guida da seguire.
- Investire seguendo degli obiettivi specifici. Coordinando tutti i reparti dell’azienda si decidono insieme degli obiettivi. La dispersione o la concentrazione del budget su obiettivi non in linea creano un marketing scollegato e fallimentare.
- Spendere meglio, sapendo cosa chiedere. Affidandosi a dei professionisti esperti si allineano obiettivi e strumenti: Avere le idee chiare su cosa chiedere ai fornitori permette di dare brief chiari e ricevere proposte di servizio utili a migliorare i risultati del business.
- Decidere per gradi, rimanere flessibili. Una pianificazione rigida non è amica di questi tempi. Concentrare ad inizio anno l’intero budget in un solo mercato può rivelarsi sbagliato a causa dei mutamenti che dell’economia globale. Decidere porzioni di budget da investire durante il corso dell’anno è una soluzione efficace; se non si è sicuri sulla direzione da prendere si possono considerare investimenti di medio periodo, non annuali.
- Sapere dove investire, calcolando. Individuare il set di KPI che rispondono alle domande chiave, considerare non solo il numero delle leads o il volume delle vendite, ma anche quanto costa generare ogni lead e ogni vendita. Anche misurare quali canali di acquisizione mi costano meno e quali soprattutto hanno un migliore ritorno sull’investimento.
- Investire seguendo le mode. Agire secondo il “ciò che dicono funzioni” invece che dal “ciò che funziona per noi” può comportare rischi: ogni azienda ha una storia a sé. Le nuove mode rappresentano spesso delle opportunità, ma vanno avvicinate e intraprese seguendo sempre le caratteristiche, le risorse e gli obiettivi dell’azienda. Distogliere tempo ed energia da altre attività.
Spesso partire dall’esperienza dei clienti aiuta a decidere quali modi sono efficienti per la propria attività, alle volte aiuta anche a sperimentare nuove novità che ritornano utili alle politiche del marketing aziendale.
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