Alla fine del mese scorso, i dati sono stati al centro della multa che il Garante della privacy ha presentato alla famosa università milanese della Bocconi per 200.000€ a causa di irregolarità riscontrate nel trattamento dei dati sensibili dei suoi studenti.
Le accuse principali mosse all’ateneo milanese sono state l’aver utilizzato in maniera non del tutto conforme due software di proctoring – ovvero tool di intelligenza artificiale per controllare in maniera alquanto invasiva la correttezza di esami e interrogazioni durante la didattica on line – dell’americana “Respondus Inc”, ma soprattutto l’essere venuta meno agli obblighi fondamentali di trasparenza e raccolta dei dati. Il consenso all’informativa redatta dall’università che gli studenti fornivano prima di ogni prova, infatti, non menzionava le tempistiche precise della conservazione dei dati personali né che questi ultimi sarebbero poi stati spostati negli USA alle aziende produttrici dei software.
Sebbene il Garante abbia specificato che il trattamento effettuato da Respounds sia tecnico e specifico di una caratteristica fisica degli interessati, vi è stata comunque una gestione e manipolazione dei dati biometrici dell’interessato tramite un algoritmo. Tale intervento invasivo necessita di più che il consenso fornito dagli studenti in quanto non rappresenta “una manifestazione di volontà libera in ragione dello squilibrio della posizione degli studenti rispetto al titolare del trattamento”.
Anche solo da questo breve riassunto si può comprendere come i dati biometrici e sensibili, ma a maggior spettro tutti i dati che forniamo online, abbiano al loro interno un’importanza e una valenza strategica sotto molti punti di vista, da quello legale – come nel caso appena evidenziato – a quello economico passando anche, e per certi versi soprattutto, per quello del marketing.
Nell’era digital nella quale ormai viviamo, i dati ricoprono un ruolo centrale sia lato consumer – come appena visto – che lato inserzionisti: per questi ultimi è di fondamentale importanza non solo per conoscere il proprio pubblico ma anche per creare e definire contenuti ottimizzati e il più possibile targettizzati – in altre parole sapere come, quando e dove colpire.
Per raggiungere questo doppio obiettivo, ovvero non incappare in rischi di qualunque tipo e al contempo massimizzare i risultati, la soluzione più efficace è affidarsi ad un’azienda esperta nel settore e che rispetti queste guidelines fondamentali:
- Predisporre una specifica e puntuale informativa sul trattamento dei dati personali.
- Fondare la campagna marketing sul consenso e richiedere un consenso separato per ogni finalità e con flag dedicati.
- Indicare il tempo di conservazione del dato personale in maniera chiara e precisa, così come le modalità per revocare il consenso.
- Un database segmentato, efficiente e una struttura ben definita che possa non solo mantenere i dati al sicuro ma anche selezionarli ed estrarli in maniera trasparente ogniqualvolta se ne presenti motivo.
In conclusione, dunque, la consapevolezza del valore e della potenza intrinseca dei dati è fondamentale se si vuole, da un lato, essere competitivi nel mondo del marketing odierno con risultati al top e dall’altro presenti in maniera capillare e puntuale.
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